Cultura in Metin2: Architettura

Le abitazioni e gli edifici

In Corea vi sono due tipi di architettura tradizionale: lo stile han-ok (한옥, 韓屋) e lo stile tchogajip (초가집).
In generale i nobili e le persone ricche vivevano in case di tipo han-ok, mentre il popolo usavano abitazioni di tipo tchogajip.

Stile Tchogajip: a sinistra un edificio in gioco, a destra un esempio di casa in questo stile.


Per costruire una casa in stile tchogajip veniva utilizzato legno, argilla e paglia di riso, che aveva la funzione di isolare termicamente le stanze interne dall'esterno. Lo stile di queste costruzioni è molto diverso dallo stile attuale.
Questi tipi di edifici si possono trovare nella nuova mappa di Capo Fuoco del Drago.

Stile han-ok: a sinistra un edificio in gioco, a destra un esempio di casa in questo stile.


Lo stile han-ok, invece è riconoscibile dalle linee curve del tetto e gli ornamenti della casa; gli ideatori del gioco lo shanno spesso utilizzato nei primi villaggi di ogni regno, variando il colore delle tegole dei tetti. Per questo tipo di case, la base era costruita in pietra, i pilastri e il parquet in legno, mentre per le pareti veniva utilizzata la paglia e l'argilla.
Questo stile non è solo una tradizione del passato, ma anche uno stile architettonico in perfetta armonia con i tempi moderni.

Per evitare il freddo dell'inverno, usavano un metodo di riscaldamento chiamato Ondol, un ipocausto coreano, un sistema di riscaldamento usato anche nell'antica Roma, consistente nella circolazione di aria calda entro cavità poste nel pavimento e nelle pareti del luogo da riscaldare. I coreani avevano l'abitudine di togliersi le scarpe per entrare in casa anche per via del pavimento riscaldato oltre che per il fatto che si sedevano a terra per mangiare e per dormire; tradizione che si è tramandata di generazione in generazione fino ad oggi.
In generale la casa era costruita attorno a una stanza centrale, la deachung maru, mentre attorno c'erano le altre stanze (camere da letto, ufficio...) dove il pavimento era invece argilloso o in mattoni. Cucina e bagni erano situati fuori casa.
Porte e finestre, erano fatte con l'hanji (la carta tradizionale coreana) e legno, materiali che permettevano una buona ventilazione della casa.
Le case erano costruite in armonia con la geologia del territorio: per decidere l'orientamento e la struttura dell'edificio venivano presi in considerazione alcuni aspetti importanti quali la distanza e l'allineamento con le montagne e i campi. La posizione ideale era quella con l'esposizione della casa a sud con le montagne alle spalle di essa, tutto ciò per limitare gli effetti del vento e sfruttare al massimo l'esposizione al sole.

▲ Inizio pagina ▲


Torii

Torii tempio.jpg

Il torii (鳥居) è il tradizionale portale d'accesso giapponese che porta ad un santuario shintoista o, più semplicemente, ad un'area sacra.
La loro costante presenza nello shintoismo è dovuta al fatto che il passaggio sotto di esso è considerato una prima forma di purificazione, poi completata con le abluzioni rituali nelle immediate vicinanze del santuario. Le credenze popolari tendono ad identificarlo semplicemente come un simbolo di fortuna e prosperità. Per questo è costume che una persona che ha ottenuto successo negli affari doni un torii come segno di gratitudine agli dèi.

Varie tipologie di torii




La sua struttura elementare è formata da due colonne di supporto verticali e un palo orizzontale sulla cima e frequentemente viene dipinto in colore vermiglio. Tradizionalmente sono fatti di pietra o legno, ma in tempi recenti i costruttori hanno iniziato ad usare anche l'acciaio o il cemento armato. Generalmente i torii si trovano a gruppi di tre, ma fuori dai templi o dai luoghi di culto non manca mai. Il numero è tuttavia variabile. Tuttavia anche se la struttura elementare è quella esistono varie tipologie di torii.


Parti Principali

I torii appartengono a due famiglie principali, quella del Shinmei torii, stile utilizzante solo travi diritte, e quella del Myōjin torii (di gran lunga la più comune), che utilizza invece anche travi ricurve.



Strutturalmente un torii è caratterizzato da nove elementi, non tutti sempre presenti:


Parti torii.png
  • il kasagi, la trave a cavallo delle due colonne
  • lo shimaki, una seconda trave a volte presente sotto il kasagi
  • il nuki, trave secondaria sotto il kasagi e lo shimaki che collega e tiene insieme le due colonne
  • i kusabi, cunei che fermano il nuki;
  • il gakuzuka, supporto situato tra shimaki e nuki a sostegno del primo e a volte recante un'iscrizione
  • gli hashira, le colonne cilindriche che sostengono la costruzione
  • i daiwa, i capitelli delle colonne
  • i daiishi o kamebara, le basi di quest'ultime
  • i nemaki, guaine nere (o a volte di altro colore) alla base delle colonne

Le colonne possono avere una certa inclinazione verso l'interno detta uchikorobi.


Curiosità

Il torii è anche il simbolo che rappresenta la religione Shintoista, come lo è la Croce per il cristianesimo o la Stella di Davide per l'ebraismo.

▲ Inizio pagina ▲




Paifang

Paifang in un villaggio
Paifang d'entrata al Dunedin garden,New Zealand

Paifang (牌坊) o anche Pailou è un'architettura tradizionale cinese a forma di arco.
La parola Pai-fang, in origine, era un termine usato per descrivere i due livelli più elevati della suddivisione amministrativa delle città cinesi. La suddivisione più ampia nelle antiche città cinesi era il Fang (坊), l'equivalente di un attuale quartiere. Ogni fang era circondato da mura e le porte d'accesso venivano chiuse e sorvegliate ogni notte. I fang erano a loro volta suddivisi in vari Pai (牌), ciascuno dei quali, a sua volta, era composto da svariati hutong. Questo sistema di suddivisioni amministrative raggiunse un elevato livello durante la dinastia Tang, e perdurò sotto le dinastie successive.

Paifang al Chen Clan Academy, Guangzhou

Inizialmente, quindi, il Paifang era la porta d'accesso del fang, ma a partire dalla dinastia Song si evolse in un monumento puramente decorativo.
I Paifang si presentano sotto molteplici forme.
Una delle più tipiche è caratterizzata da pilastri lignei posizionati sopra un basamento di pietra e collegati tra loro da travi in legno. Questo tipo di arco è riccamente decorato: i pilastri solitamente sono colorati di rosso, le travi sono arricchite da intricati disegni e da calligrafie cinesi e il tetto è coperto da tegole colorate e bestie mitologiche.
Un altro tipo di Paifang è quello strutturato come un vero e proprio arco di pietre o mattoni, coi muri dipinti in bianco o rosso o decorati da tegole colorate.
Un altro tipo ancora, costruito perlopiù su terreni sacri o cimiteri, consiste di pilastri e travi in pietra bianca senza tegole di copertura o decorazioni, se non elaborate incisioni prodotte dai mastri scalpellini.
Fuori dalla Cina, il Paifang è spesso il simbolo delle Chinatown.

▲ Inizio pagina ▲


Lanterne di pietra

Lanterna di pietra nel tempio di Beomeosa, Busan
Lanterna di pietra in Metin

(In Giapponese dai-dōrō (台灯籠))
Anche le lanterne di pietra sono legate alla tradizione buddista, esse si possono infatti trovare nei pressi dei templi o delle tombe e il loro uso si è diffuso in contemporanea con la diffusione del buddismo in Cina Giappone e Corea.
Attualmente in Corea vi sono all'incirca 280 lanterne di pietra. È interessante notare quanto siano numerose rispetto agli altri paesi asiatici. Non si conosce precisamente il motivo di questa abbondanza, ma sicuramente ciò fu dovuto all'influenza della dottrina buddista.
La loro funzione era di illuminazione ma venivano anche usate a scopi ornamentali.
Ci sono circa 9 categorie principali di lanterne di pietra a base di forme generali e oltre 75 sub-categorie. Tutti dispongono di una sezione superiore scavata per accogliere il fuoco, mentre gli altri elementi possono variare.
In Metin si possono trovare sparse per i primi villaggi.

▲ Inizio pagina ▲